Open Innovation Service Lab – Intervista al project manager Sebastiano Di Stefano

Open Innovation Service Lab – Intervista al project manager Sebastiano Di Stefano


Creare una piazza virtuale in cui chi offre soluzioni o tecnologie e chi è alla ricerca di soluzioni o tecnologie a fini produttivi possa trovare all’interno di un mercato virtuale le competenze di cui ha bisogno. È questo l’obiettivo della piattaforma Open innovation service lab, nuova creazione nata all’interno del progetto I-Know – Interregional Key Networking for Open Innovation empoWerment, grazie al Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, soggetto capofila del progetto.

 

«La piattaforma, che in questo momento è in fase di start up e che sarà a regime alla fine del progetto I-know, previsto per la prossima primavera, è finalizzata al trasferimento tecnologico e all’open innovation basata sul digitale e sull’informatizzazione (OPEN INNOVATION 2.0), che velocizza tutti i processi e che non rimane virtuale, ma crea collegamenti che consentono agli operatori di incontrarsi fisicamente, quando sarà possibile, e collaborare allo sviluppo di nuovi prodotti e nuovi servizi all’interno di laboratori e aziende», spiega Sebastiano Di Stefano, project manager del progetto I-know.

 

Per imparare a utilizzare al meglio la piattaforma sono stati organizzati dei webinar di formazione, finalizzati a dare istruzioni su come utilizzare la piattaforma a: start up, innovatori, ricercatori ed enti di ricerca, agenzie dell’innovazione. Proprio lo scorso 10 dicembre si è tenuto il webinar “Open Innovation Service Lab: creare partnership e opportunità di business”, a cui ne seguiranno altri nelle prossime settimane.

«Questo strumento strategico si muoverà principalmente sul territorio siciliano e su quello maltese e sarà specializzato nei settori ambiente e scienze della vita – aggiunge Di Stefano – ma si conta di poterlo allargare anche ad altri territori, specialmente del Mediterraneo, dove può diventare uno strumento innovativo utilizzato con partner anche dall’altra parte del Mediterraneo con il quale il Parco già collabora, o con i paesi balcanici che si stanno sviluppando molto velocemente. Oltre ai paesi paesi sudddetti, la piattaforma potrà essere utilizzata anche per le collaborazioni con i soggetti qualificati provenienti dai paesi europei storicamente nostri partner, come la Francia, la Spagna e la Grecia».

 

Una piattaforma, dunque, differente da tutte le altre perché riguarda soprattutto il Mediterraneo ed è, appunto, specializzata e focalizzata su alcuni settori. «Parte dalle peculiarità a livello di settore e a livello di ricerca su cui tutto si andrà a sviluppare e contiamo di crescere aumentando le interrelazioni tra gli operatori del Mediterraneo – conclude Di Stefano – che costituiscono un ecosistema dell’innovazione che può diventare, in futuro, un ecosistema dell’innovazione del Mediterraneo».

 

Contiamo di creare una community con numerose proposte di collaborazione finalizzate anche a creare partnership e business, contribuendo così, ancora di più, allo sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione regionale.

 

A cura di Giorgia Lodato – Agenzia di Comunicazione PI4